Ultima modifica: 19 Dicembre 2017

Atto d’Indirizzo del Dirigente Scolastico

AL COLLEGIO DEI DOCENTI

E P.C.

AL CONSIGLIO D’ISTITUTO

AI GENITORI

AGLI ALUNNI

AL PERSONALE ATA

ATTI

ALBO

 

OGGETTO: ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015.

 

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

  • VISTA la legge n. 107 del 13.07.2015 (d’ora in poi: Legge), recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”;
  • PRESO ATTO che l’art.1 della predetta legge, ai commi 12-17, prevede che:

1) le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente il triennio di riferimento, il piano triennale dell’offerta formativa (d’ora in poi: Piano);

2) il piano deve essere elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal Dirigente scolastico;

3) il piano è approvato dal Consiglio d’Istituto;

4) esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la compatibilità con i limiti d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR;

5) una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola;

  • TENUTO CONTO delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e degli studenti;

EMANA

ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come sostituito dall’art. 1 comma 14 della legge 13.7.2015, n. 107, il seguente

Atto d’indirizzo

per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione.

 

Prima di affrontare passo dopo passo gli indirizzi relativi a tutte le materie fissate dalla legge 107/2015 per quanto riguarda l’elaborazione del piano triennale dell’offerta formativa (PTOF), è bene esaminare alcune generalità fondamentali.

Il nostro istituto in questi anni ha elaborato una progettualità (confluita gradualmente, ma in maniera sostanziale nel POF attualmente vigente) che per molti versi anticipa le linee strategiche della legge 107. In particolare la novità consiste soprattutto negli strumenti forniti per realizzare molto più di quanto non sia stato possibile fare fin qui per una compiuta autonomia scolastica. In questo la nuova legge è innovativa, ma anche per questo i suoi contenuti non sono di facile implementazione o almeno questa non sarà possibile nel breve periodo.

In particolare si chiede alla scuola di pianificare e dare stabilità nel tempo alla propria offerta formativa, in virtù dei nuovi strumenti attribuiti, che potranno consentire di superare (almeno parzialmente) la dimensione di breve periodo che la programmazione della scuola ha inevitabilmente assunto in anni di incertezza e di liquida transizione.

E’ tempo di dare certezze e di cominciare a pensare ad una scuola, a una offerta formativa e a una organizzazione che possano fondarsi su risorse certe e che quindi possano programmarsi avendo come riferimento la durata di un triennio. Non deve sfuggire come le novità della 107 siano strettamente correlate ed intrecciate con il percorso di valutazione ed autovalutazione delle istituzioni scolastiche innescato dal DPR 80/2013.La nuova logica di una istituzione scolastica autonoma dovrà dunque fondarsi sulla capacità di pianificarsi e di migliorarsi costantemente a partire da una sua propria e rigorosa lettura auto valutativa. Questa dimensione dovrà essere al centro della elaborazione del nuovo PTOF, affermandosi come logica trasversale ad ogni azione, abbandonando definitivamente la tradizionale impostazione autoreferenziale.

Dovrà esserci la convinzione che l’offerta formativa, oltre che essere patrimonio fondamentale di una scuola, è anche e soprattutto patrimonio della comunità di riferimento, intesa in senso esteso. Ecco perché dovrà esserci sempre, anche nel prossimo triennio, la capacità di confrontarsi con le esigenze degli stakeholder e di valutare quanto conseguito in termini qualitativi e quantitativi dalla scuola, per essere pronti a fare rapidamente ed in modo condiviso ogni adattamento ed ogni modifica che si rendesse necessaria.

Dopo questa necessaria analisi dell’offerta formativa dell’attuale POF e sulle prospettive del triennio 2016-18, si può passare alle indicazioni di indirizzo legate alle nuove materie poste dalla legge 107.

 

  • Le priorità, i traguardi e gli obiettivi di processo individuati dal rapporto di autovalutazione (RAV) e il conseguente piano di miglioramento di cui all’art.6, comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 28.3.2013 n.80 entrano a pieno titolo in questo atto di indirizzo in quanto costituiscono molti dei riferimenti di principio a cui si deve ricondurre oggi il fare scuola, segnatamente il costruire una scuola autonoma nelle scelte e nelle assunzioni di responsabilità. Ecco perché prima ancora di parlare di ciò che questa scuola vuole fare è bene sottolineare l’impegno che l’istituto deve assumersi di fronte a se stesso, alla propria utenza ed ai propri stakeholder di rendere conto sempre dei risultati della propria azione formativa in forma chiara e comparabile. Tutto questo non solo nel rispetto di quanto previsto dal DPR 80/2013, ma per un preciso impegno nei confronti della propria comunità di riferimento. Misurare, valutare e rendere conto con una circolarità senza soluzione di continuità perché infinito è il processo di miglioramento a cui sempre si deve tendere.
  • Nel definire le attività per il recupero ed il potenziamento degli esiti degli studenti, si terrà conto dei risultati delle rilevazioni INVALSI relative allo scorso anno (e di tutti gli anni successivi nell’ambito del triennio di riferimento ai fini di eventuali adattamenti del PTOF) ed in particolare si agirà sulle seguenti criticità, in base a quanto analizzato e fissato nel RAV:
  • individuare e condividere traguardi di competenza per le aree linguistica e matematica e criteri di valutazione per equilibrare gli esiti in uscita.
  • Predisporre corsi di potenziamento a classi aperte per fasce di livello medio -alte.
  • Promuovere il rispetto di persone e regole, la collaborazione tra pari, la responsabilità e l’organizzazione personale dello studio.
  • Costruire alcune unità di apprendimento per discipline trasversali che abbiano come obiettivo comune lo sviluppo delle competenze chiave.

 

  • Le proposte ed i pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e degli studenti di cui tener conto nella formulazione del Piano sono stati recepiti ed hanno contribuito alla elaborazione di questo atto di indirizzo.
  • Il Piano dovrà fare particolare riferimento ai seguenti commi dell’art.1 della Legge,:
  • Commi 1- 3(finalità della legge e compiti delle scuole): si tratta di una elencazione di principi che in grandissima parte sono presenti nell’attuale POF e che disegnano in maniera chiara il profilo di una scuola autonoma capace di ascoltare, di accogliere, di includere, di accompagnare, di mettere sempre al centro la persona che apprende e quindi l’apprendimento. La volontà del legislatore è fortemente a dare piena attuazione a quanto già da anni stabilito nel DPR 275/99 ed in particolare a tradurre in strutture ordinamentali, linee guida ed azioni didattiche le varie indicazioni giunte all’Italia dai documenti europei elaborati e condivisi negli ultimi venti anni. Il focus sulle competenze, la dimensione permanente dell’apprendimento, l’impiego delle nuove tecnologie, l’apertura al territorio, l’innovazione e la creatività, la crescita degli apprendimenti e dei livelli culturali, lo sviluppo delle competenze trasversali, il potenziamento degli strumenti di cittadinanza, il miglioramento della condizione di occupabilità con migliori livelli di formazione sono principi e strumenti calati nei vari documenti del riordino e certamente implementati nel nostro POF.

Le innovazioni della legge 107 ed il rafforzamento dei poteri di gestione ed indirizzo del Dirigente scolastico non dovranno far perdere di vista la necessità che tutta la comunità, in ogni sua componente, venga coinvolta nel cambiamento e nel processo di elaborazione ed attuazione del PTOF. Ecco allora che gli organi collegiali e le loro articolazioni dovranno essere protagonisti e non soggetti passivi.

Il nuovo PTOF, coerentemente, dovrà quindi poggiare su strutture organizzative e comunicative che migliorino e stimolino la partecipazione perché solo ciò che veramente è capito e condiviso potrà essere concretamente implementato e produrrà risultati in termini di esiti formativi attesi e rilevati.

  • Commi 5-7 e 14(fabbisogno di attrezzature e infrastrutture materiali, fabbisogno dell’organico dell’autonomia, potenziamento dell’offerta e obiettivi formativi prioritari):
    • Per rispondere a quanto richiesto dai commi sopra riportati della legge 107 si farà riferimento in particolare alle criticità ed alle opportunità emergenti dal percorso di autovalutazione e dalla individuazione di priorità/traguardi in esito ad esso;
  • per ciò che concerne attrezzature e infrastrutture si agirà nella direzione delle seguenti direttrici di miglioramento:
  • Sviluppo della connettività in tutte le sedi ed implementazione di una rete cloud a servizio della didattica e della interattività all’interno della comunità scolastica
  • Aumentare la dotazione di LIM per sostenere la diffusione della didattica digitale, arrivando a coprire nell’arco del triennio almeno il 75% delle aule
  • Migliorare costantemente la dotazione strumentale dei laboratori esistenti in linea con le esigenze formative.
  • Per ciò che concerne i posti di organico, comuni e di sostegno, il fabbisogno per il triennio di riferimento è così definito, con riferimento a quanto previsto dal comma 7 della legge 107/2015 :

un docente di lingua inglese per la certificazione linguistica,

un docente di materie letterarie per potenziamento dell’offerta formativa e per offrire un semiesonero al collaboratore del DS.

  • Sviluppo degli apprendimenti nelle lingue straniere, segnatamente nella lingua inglese e tedesca ; potenziamento dei percorsi formativi finalizzati al conseguimento delle certificazioni linguistiche,
  • sviluppo delle competenze digitali degli studenti e del pensiero computazionale ; implementazione e sperimentazione di azioni di didattica digitale e multimediale ; moduli opzionali di approfondimento della cultura digitale, dell’uso del web e dei social network, dei principali software; formazione nell’uso funzionale degli strumenti digitali ; creazione di strumenti di interattività a distanza, per sostenere progetti di approfondimento e recupero.
  • Potenziamento della didattica laboratoriale ed implementazione del metodo laboratoriale in ogni ordine ed indirizzo di scuola, creando un contesto di aula sempre più interattivo e cooperativo; utilizzo della didattica laboratoriale in percorsi di recupero e prevenzione del disagio e della dispersione.
  • Potenziamento delle competenze logico-matematiche per mezzo della partecipazione a gare a vario livello, sia individuali che di gruppo, e dell’approfondimento dei contenuti e delle conseguenti competenze in applicazione a contesti professionali; miglioramento delle competenze matematiche in conseguenza degli esiti delle prove Invalsi; realizzazione di percorsi personalizzati ed individualizzati per il recupero delle competenze matematiche di base.
  • Realizzazione di un curricolo trasversale di Cittadinanza e Costituzione che dia unità ed arricchisca tutte le attività dirette a sviluppare le competenze sociali e civiche degli studenti.
  • Potenziamento delle competenze linguistiche in lingua italiana, con riguardo sia alle esigenze degli studenti stranieri con deficit di lingua veicolare che alla realizzazione di percorsi formativi diretti al recupero delle competenze di base nell’uso della lingua italiana in ogni contesto.
  • Nell’ambito delle scelte di organizzazione, si crede opportuno mantenere la struttura organizzativa già presente nell’attuale POF perché utile per il corretto funzionamento dell’istituzione scolastica e soprattutto per sostenere l’azione didattica.

In coerenza con quanto elaborato e rilevato nel RAV (e sottolineato in particolare nei traguardi e negli obbiettivi di processo), si ritiene necessario istituire nuovi gruppi di lavoro

Dovrà essere implementato e fatto funzionare il Gruppo di lavoro per l’inclusività in quanto organo di regia della politica della scuola per garantire una dimensione accogliente e capace di valorizzare/sostenere ogni diversità.

Dovrà essere valorizzato e messo al centrale di tutte le grandi scelte di indirizzo rivolte al Collegio docenti lo staff costituito dai collaboratori diretti del Dirigente scolastico, dalle funzioni strumentali e dai coordinatori di dipartimento.

L’articolazione funzionale più importante del Collegio docenti rimane il dipartimento, nello spirito dei DPR della riforma ordinamentale e vista la tradizione e l’esperienza di questa scuola.

Sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie si dovrà facilitare l’incontro a distanza dei vari organi collegiali, ed in particolare dei consigli di classe e dei dipartimenti. In generale la struttura organizzativa dovrà essere tale da consentire il massimo di condivisione progettuale e pianificatoria ai vari livelli perché è indispensabile garantire ovunque l’attuazione degli indirizzi e disposizioni, senza lasciare mai solo o senza adeguata informazione e/o sostegno il lavoratore, sempre a rischio di cadere nella logica dei comportamenti organizzativi di una struttura complessa a legami deboli come la scuola.

Diventa, quindi, indispensabile operare perché vi sia all’interno ed all’esterno della scuola una comunicazione efficace e rapida. Si dovranno utilizzare le tecnologie digitali per garantire servizi on line e per sviluppare tutte le potenzialità del sito web istituzionale. Fondamentale, però, rimane garantire una presenza significativa del Dirigente e di tutti i suoi collaboratori, anche per dare concretezza ed efficacia agli incontri ed alle sedute collegiali.

 

  • Per ciò che concerne i posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario il fabbisogno è così definito: la determinazione dell’organico del personale ATA è conseguenza delle norme di riferimento su cui non si può esercitare l’azione dell’Istituto, pur nella sua autonomia. E’, però, necessario affermare che le esigenze di servizio di un istituto complesso come il nostro richiedono una implementazione dell’organico dei collaboratori scolastici e degli assistenti amministrativi (serve una unità in più per garantire maggiore efficacia e rapidità alla gestione delle procedure di gestione e di reclutamento del personale);
  • commi 10 e 12(iniziative di formazione rivolte agli studenti per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso, programmazione  delle  attività  formative   rivolte   al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario e definizione delle risorse occorrenti): la linea indicata dalla legge 107 è sicuramente condivisibile e si inserisce in una tradizione formativa che la nostra scuola ha sempre condotto, coinvolgendo l’associazionismo locale e valorizzando il protagonismo degli studenti. Si deve continuare in questa direzione, puntando non solo a dare competenze di primo soccorso agli studenti ed al personale, ma anche a diffondere ed a far capire la cultura del volontariato di primo soccorso. A tal fine si dovrà creare un rapporto di collaborazione con tutte le realtà associative di primo soccorso del territorio e con il presidio ospedaliero locale di San Donato per dare vita ad un progetto articolato e condiviso. In questo modo sarà possibile implementare anche la formazione del personale già attuata
  • Commi 15-16(educazione alle pari opportunità, prevenzione della violenza di genere): questa linea di azione educativa appartiene da sempre alla nostra cultura. Siamo una scuola libera e che vuole formare persone libere e consapevoli, portatori di diritti e doveri. E’ con la forza dell’esempio e della testimonianza che bisogna educare i ragazzi, ma soprattutto con la conoscenza e l’affermazione dei valori costituzionali. Ecco perché si dovranno elaborare progetti da condividere con studenti, genitori ed associazionismo. In particolare si dovrà collaborare con i servizi territoriali.
  • L’orientamento deve essere una attività didattica di primaria importanza, trasversale a tutte le altre. Al di là delle tante iniziative che saranno progettate e realizzate, è necessaria una impostazione che metta al centro lo studente, lo renda attivo e protagonista delle sue scelte. Sarà necessario dare alla didattica un taglio orientativo, che punti a dare allo studente veri strumenti metacognitivi e di autovalutazione e lo metta nelle condizioni di capirsi e di gestirsi, oltre che di fare le scelte necessarie nelle fasi di transizione.
  • Per l’inserimento di studenti stranieri si creeranno corsi di potenziamento linguistico, particolarmente nella lingua settoriale, che vanno affrontate da parte dei docenti del Consiglio di classe con un’azione sinergica, anche con il supporto di interventi specialistici esterni. Si continuerà a collaborare con il Comune, soprattutto al fine di orientare gli studenti neo arrivati utilizzando strumenti professionali e coinvolgendo le famiglie. In particolare dovrà essere affrontato il problema dell’insuccesso che tra gli studenti di origine straniera è decisamente più alto rispetto a quello che accade tra i loro coetanei italiani. E’ un fenomeno complesso che non sempre può essere spiegato con problemi linguistici, ma che spesso si lega ai deficit socio-culturali che ancora non garantiscono reali pari opportunità e relegano in situazioni di marginalità.
  • Se l’oggetto principale su cui si esercita l’azione della scuola è la valorizzazione di ogni studente nella convinzione che il capitale umano non può essere sprecato nella società della conoscenza, molti sono i progetti centrati sulle eccellenze e questa è una direzione che dovrà essere mantenuta. In queste progettualità il ruolo dei docenti dovrà essere sempre più quello di guida e facilitazione perché le eccellenze possono crescere solo se messe nelle condizioni di fare e sperimentare. Dobbiamo dare strumenti e sostenere perché è il talento allenato dei nostri studenti a fare la differenza. I progetti di eccellenza possono essere molti e sfaccettati, ma sempre avranno al centro la persona e le persone, la loro crescita e la loro valorizzazione, senza enfatizzare la competizione, ma solo usandola come strumento regolato per migliorare.
  • In generale è necessario che il PTOF fissi le linee fondamentali dell’azione di valutazione, che è aspetto essenziale della funzione docente, ma che costituisce al tempo stesso una criticità. Bisogna dettare regole che garantiscano equità, tempestività e trasparenza, anche per dare alla valutazione quel valore eminentemente formativo che deve avere.
  • Commi 56-61(piano nazionale scuola digitale, didattica laboratoriale: Come già detto in precedenza, la nostra scuola punta con decisione all’utilizzo delle nuove tecnologie nell’azione didattica e nella prassi amministrativa ed organizzativa. Tale direzione di sviluppo deve avere valore strategico e quindi assumere un ruolo trasversale a tutta la pianificazione di azioni ed attività presente nel piano triennale. E’ in corso e proseguirà nel triennio lo sforzo di migliorare le infrastrutture digitali al servizio della didattica e dell’amministrazione, ma contemporaneamente la direzione principale di azione sarà l’utilizzo intelligente del digitale nella vita didattica, sia a sostegno dell’insegnamento che dell’apprendimento. I docenti vanno sostenuti e formati, sapendo che è fondamentale colmare gradualmente (ma con determinazione) lo scarto digitale esistente (spesso) tra i docenti e gli studenti. Non solo bisogna lanciare iniziative di formazione per i docenti (privilegiando il lavoro in piccoli gruppi ed il metodo della ricerca azione), ma anche aiutarli a capire che la crescita di competenza digitale è ormai parte integrante della professionalità docente ed anzi consente di potenziare ed attivare moltissimo l’ambiente di apprendimento, con grandi benefici per la stessa libertà di insegnamento. L’Istituto si impegna, quindi, a seguire il Piano scuola digitale nelle sue varie articolazioni ed a puntare anche a:

1) Utilizzare le tecnologie digitali per creare spazi cloud di condivisione di materiali didattici tra docenti del consiglio di classe e/o del dipartimento, di scambio ed interazione a distanza con il coinvolgimento degli studenti, per implementare opportunità formative e per dare occasioni di recupero e/o potenziamento;

2) Elaborare e condividere in rete libri digitali, non solo collaborando con altre scuole, ma anche agendo in proprio. Si deve agire perché i docenti, agendo in rete con altre scuole, comincino a costruire propri libri di testo anche in forma wiki e quindi costantemente in progress. E’ questo un modo (sicuramente complesso) per cominciare a superare la tradizionale rigidità di struttura e di impiego del libro di testo che, invece, nella società liquida delle conoscenze deve assumere un carattere plastico e funzionale.

  • Comma 124(formazione in servizio docenti): La legge 107 introduce profonde innovazioni nella fondamentale materia della formazione in servizio che diviene adesso obbligatoria, permanente e strutturale. Il legislatore, quindi, ha voluto intenzionalmente creare le basi anche normative perchè effettivamente si faccia formazione e la si faccia in maniera mirata e funzionale ai fabbisogni individuati nel piano triennale, anche in vista delle progettualità che si vogliono condurre ed in risposta alle criticità evidenziate dal RAV e concretizzate in azioni dal Piano di miglioramento. Nel Piano triennale dovranno essere inserite alcune attività formative fondanti e fedeli alle linee strategiche di azione della scuola, privilegiano il metodo della formazione cooperativa, della ricerca e con l’impiego delle nuove tecnologie per la formazione assistita a distanza. Naturalmente si continuerà ad operare anche all’interno delle varie reti, perchè l’azione sinergia consente di qualificare, condividere ed ottimizzare. Le linee principali per la formazione saranno le seguenti:
  1. Lingue straniere;
  2. Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento;
  3. Autonomia didattica e organizzativa;
  4. Valutazione e miglioramento;
  5. Didattica per competenze e innovazione metodologica;
  6. Integrazione, competenze di cittadinanza e cittadinanza globale;
  7. Inclusione e disabilità;
  8. Coesione sociale e prevenzione del disagio giovanile.

 

 TEMATICA

NAZIONALE

TEMATICA

D’ISTITUTO (PTOF)

AMBITO DI RIFERIMENTO
Didattica per competenze e innovazione metodologica.

Valutazione e miglioramento

 

La produzione di prove valutative standardizzate per classi parallele. RAV area 5.2 obiettivi di processo
Didattica per competenze e innovazione metodologica La competenza chiave “imparare a imparare”. RAV area 5.2 obiettivi di processo
Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento Le risorse in rete per la didattica digitale. PTOF
Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento La gestione della “area studenti” del registro elettronico PTOF
Competenze digitali e nuovi ambienti per l’apprendimento La gestione della “area registri” del registro elettronico PON
Inclusione e disabilità Bes- DSA- DVA- Plusdotati POTF
sicurezza/ protezione civile Informazione e formazione di base in materia di igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro. D.L.vo 81/2008 artt. 36 e 37.
  • i criteri generali per la programmazione educativa e didattica, sia curricolare che extracurricolare ed organizzativa, già definiti nel POF vigente e compatibili con questo atto di indirizzo potranno essere mantenuti nel Piano triennale. In particolare la visione strategica contenuta nel POF vigente dovrà essere così riorientata:

1) Orientare l’azione didattica verso l’insegnamento/apprendimento per competenze e la dimensione laboratoriale, individuare e condividere traguardi di competenza per le aree linguistica e matematica e criteri di valutazione per equilibrare gli esiti in uscita;

2) Potenziare l’azione didattica e l’ambiente di apprendimento con l’utilizzo diffuso ed intelligente delle tecnologie digitali

3) Agire ad ogni livello perchè la dimensione accogliente ed inclusiva della scuola si manifesti in ogni momento della vita didattica, educativa ed organizzativa , promuovendo il rispetto di persone e regole, la collaborazione tra pari, la responsabilità e l’organizzazione personale dello studio;

4) Abbattere insuccesso nei limiti indicati nel Rapporto di autovalutazione ed al contempo mantenere gli esiti della scuola al di sopra dei riferimenti nazionali e regionali nelle prove Invalsi, anche predisponendo corsi di potenziamento a classi aperte per fasce di livello medio -alte.

5) Costruire alcune unità di apprendimento per discipline trasversali che abbiano come obiettivo comune lo sviluppo delle competenze chiave

6) Diffondere ad ogni livello la cultura dell’autovalutazione del sistema scolastico e della rendicontazione sociale nei confronti degli stakeholder

7) Sviluppare e valutare le competenze chiave e di cittadinanza per dare agli studenti una formazione che agevoli la loro realizzazione sociale e personale, l’occupabilità e la loro cittadinanza attiva

  • le risorse dell’organico di potenziamento dovranno essere impiegate, nella scuola primaria, su attività di recupero dei deficit di apprendimento nelle aree disciplinari e sugli studenti così come individuati dai consigli di classe nelle scadenze di valutazione programmate.
  • Per tutti i progetti e le attività previsti nel Piano, devono essere indicati i livelli di partenza sui quali si intende intervenire, gli obiettivi cui tendere nell’arco del triennio di riferimento, gli indicatori quantitativi e/o qualitativi utilizzati o da utilizzare per rilevarli, misurali ed osservarli. Gli indicatori saranno di preferenza quantitativi, cioè espressi in grandezze misurabili, ovvero qualitativi, cioè fondati su descrittori non ambigui di presenza / assenza di fenomeni, qualità o comportamenti ed eventualmente della loro frequenza.
  • Il Piano dovrà essere predisposto a cura dello Staff, composto dai collaboratori del Dirigente Scolastico, dalle funzioni strumentali e dai coordinatori dei dipartimenti, e successivamente trasmesso in visione al Collegio docenti per le osservazioni in vista della sua approvazione per essere portata all’esame del Consiglio d’Istituto che dovrà approvarlo in via definitiva.

Il Dirigente scolastico

Carlo Massaro